La gestione del rischio di credito


Esperienze e modelli nelle grandi banche italiane

a cura di: Paolo Savona, Andrea Sironi

Editore
Edibank
Anno
2000
Pagine
488
ISBN
88-449-0262-1
Disponibilità
Esaurito
Prezzo di copertina€ 35,00
Prezzo Internet Sconto 5% € 33,25
IVA assolta dall'editore

Presentazione

Come si misura il rischio di credito? Quali sono i modelli più utilizzati a livello internazionali? E quali sono le esperienze in materia delle grandi banche italiane? A queste domande risponde un volume curato da Paolo Savona e Andrea Sironi che analizza le scelte di 5 banche come Comit, Banca Intesa, San Paolo Imi, Unicredito e Banca di Roma in materia di credit risk management. Ne emergono una serie di proposte concrete che consentono alle banche italiane di applicare nella loro realtà i principi più moderni e le scelte organizzative più efficienti.





Paolo Savona è professore ordinario di Politica Economica all'Università Luiss Guido Carli di Roma e presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.


Andrea Sironi è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari all'Università Luigi Bocconi di Milano.


 


Saggi di F. Arnaboldi, A. Botticini, A. Brintazzoli, M. Carey, G. Compagnoni, G. De Laurentis, L. Di Marco, S. Lugaresi, M. Maccarinelli, R. Maino, M. Marchesi, P. Marullo Reedtz, G. Oricchio, E Pistelli, U. Pomante, A. Resti, F. Saita, M. Salemi, Agnese Sironi, Andrea Sironi, C. Toffano, G. Villa, C. Zazzara.





Mercati protetti dalla concorrenza e carenze metodologiche e culturali hanno impedito negli anni passati in Italia lo sviluppo di adeguati sistemi di misurazione e di controllo del rischio di credito.
Solo di recente le banche italiane, anche sulla spinta delle autorità di vigilanza, hanno cercato di recuperare il gap gestionale rispetto ai paesi anglosassoni, i quali dedicano particolare attenzione al credit risk management, attraverso l'elaborazione e la sperimentazione di tecniche e modelli sempre più evoluti e sofisticati. Anche i nostri operatori stanno acquisendo così la consapevolezza che una corretta gestione del rischio di credito diventa condizione essenziale per il conseguimento di risultati coerenti di portafoglio e quindi per la creazione di valore per gli azionisti.
Nel quadro generale di tale tendenza si inserisce il presente volume, frutto della ricerca di un gruppo di lavoro - appositamente creato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - composto da studiosi e specialisti della materia. Nei 16 saggi del libro, gli Autori intendono offrire un forte contributo alla conoscenza dei benefici derivanti da un efficiente sistema di risk management, senza tralasciare le problematiche tecniche, gestionali e organizzative dallo stesso generate.
La prima parte del lavoro è dedicata alle caratteristiche tecniche e alle applicazioni dei principali modelli per la misurazione del rischio attualmente disponibili a livello internazionale; traccia inoltre un percorso sugli aspetti regolamentari, analizzando l'evoluzione recente della normativa di vigilanza in tema di requisiti patrimoniali.
La seconda illustra l'esperienza di cinque grandi banche italiane, componenti il gruppo di lavoro, sui sistemi di credit risk management progettati e avviati nelle loro organizzazioni: Banca Commerciale Italiana, Banca Intesa, San Paolo Imi, Unicredito Italiano, Banca di Roma.
La terza, raccogliendo le evidenze empiriche delle cinque banche, ne offre un'analisi comarata e ne trae spunto per proporre alcuni approcci semplificati alla stima del capitale economico legato al rischio creditizio.



Paolo Savona è professore ordinario di Politica Economica all'Università Luiss Guido Carli di Roma e presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Andrea Sironi è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari all'Università Luigi Bocconi di Milano.



Saggi di F Arnaboldi, A. Botticini, A. Brintazzoli, M. Carey, G. Compagnoni, G. De Laurentis, L. Di Marco, S. Lugaresi, M. Maccarinelli, R. Maino, M. Marchesi, P. Marullo Reedtz, G. Oricchio, F. Pistelli, U. Pomante, A. Resti, F. Saita, M. Salemi, Agnese Sironi, Andrea Sironi, C. Toffano, G. Villa, C. Zazzara.



Introduzione di Andrea Sironi
1. LA MISURAZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO: APPROCCI ALTERNATIVI, OBIETTIVI E APPLICAZIONI
Saggio di Andrea Sironi
"1.1 Introduzione
1.2 Componenti del rischio di credito
1.3 Approcci alternativi alla stima del tasso di perdita attesa
1.3.1 Modelli analitici di natura soggettiva
1.3.2 Modelli di scoring
1.3.3 Modelli basati sui dati del mercato dei capitali
1.3.4 Stima del tasso di perdita in caso di insolvenza
1.4 Stima del tasso di perdita inattesa
1.5 Approcci alternativi alla stima del rischio di un portafoglio
1.5.1 Modelli default mode versus modelli multistato
1.5.2 Modelli a valori di mercato versus modelli a tassi di perdita
1.5.3 Modelli conditional versus unconditional
1.5.4 Modelli basati su tecniche di simulazione versus modelli in ""forma chiusa""
1.5.5 Modelli à la Merton versus modelli a correlazioni fra tassi di insolvenza
1.6 Applicazioni dei modelli di Credit Risk Management
1.6.1 Pricing
1.6.2 Stima della redditività corretta per il rischio
1.6.3 Imposizione di limiti di VAR
1.6.4 Ottimizzazione della composizione del portafoglio impieghi
1.6.5 Allocazione efficiente del capitale
1.7 Conclusioni"
2. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO: UN QUADRO DI SINTESI
Saggio di Francesco Saita
2.1 Introduzione
2.2 Il pricing degli strumenti credit risk sensitive
2.2.1 Il modello di Merton e gli sviluppi di KMV
2.2.2 I modelli di valutazione dei crediti con recovery rate esogeno
2.2.3 L`approccio di Jarrow, Lando, Turnbull e la valutazione dei credit derivatives
2.2.4 L`applicabilità dei modelli di pricing di non arbitraggio: alcune considerazioni dì fondo
2.3 I modelli per la misurazione del VAR relativo al rischio di credito
2.3.1 CreditMetrics
2.3.2 II modello di KMV
2.3.3 Credit Portfolio View
2.3.4 Gli sviluppi più recenti: i modelli econometrici alternativi a Credit Portfolio View
2.3.5 CreditRisk+
2.4 Un confronto critico fra i principali modelli per la misurazione del VAR
3. IL RISCHIO DI CREDITO NEI RECENTI ORIENTAMENTI DELLA REGOLAMENTAZIONE INTERNAZIONALE
3.1 Introduzione
3.2 L`accordo di Basilea del 1988
3.3 La proposta di nuova regolamentazione sul capitale
3.4 Rischio di credito, informatìva al mercato e organizzazione interna delle banche
3.5 Problemi metodologici e operativi dei sistemi di rating interno
3.6 Conclusioni
4. L`APPLICAZIONE DEI MODELLI NELLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI
Saggio di Mark Carey
4.1 Introduzione
4.2 Gli obiettivi della misurazione del rischio di credito
4.3 Riepilogo delle procedure adottate per il portafoglio prestiti
4.4 Ostacoli tecnici all`applicazione
4.4.1 Input
4.4.2 Output
4.4.3 Struttura del modello
4.5 Ostacoli umani all`applicazione
4.5.1 La resistenza opposta alla misurazione dal personale del settore crediti
4.5.2 La resistenza opposta alla misurazione dal personale a contatto con la clientela
4.5.3 Ostacoli di strategia
4.5.4 Determinazione del rapporto di capitale complessivo
4.6 Le fasi dell`applicazione del modello
4.7 Conclusioni
5. IL RUOLO DEL CAPITALE NELLE BANCHE E LA SUA REGOLAMENTAZIONE
"5.1 Introduzione
5.2 L`accordo di Basilea del 1988: i requisiti di capitale correlati al rischio
5.2.1 Descrizione
5.2.2 Osservazioni
5.3 La proposta di un nuovo sistema di requisiti patrimoniali e di adeguatezza del capitale: ""A New Capital Adequacy Framework""
5.3.1 I requisiti patrimoniali minimi
5.3.2 L`attività di supervisione
5.3.3 La disciplina di mercato
5.4 Quali potrebbero essere le implicazioni per le banche?
5.4.1 Il primo pilastro: i requisiti patrimoniali minimi
5.4.2 Il secondo pilastro: la supervisione del sistema finanziario
5.4.3 Il terzo pilastro: la disciplina di mercato
5.5 Conclusioni
5.6 Allegato 1 - I coefficienti patrimoniali nell`evoluzione della vigilanza bancaria italiana
5.7 Allegato 2 - Requisiti patrimoniali dei gruppi"
6. CREDIT RISK MANAGEMENT IN BCI: EVIDENZA EMPIRICA DA UN`IMPLEMENTAZIONE A LA CREDITMETRICS
6.1 Credit Risk Management Framework
6.2 Steps evolutivi nel credit risk management
6.2.1 Il calcolo dell`esposizione
6.2.2 La stima della probabilità di default
6.2.3 La stima delle perdite attese e inattese
6.3 La metodologia CreditMetrics per differenti tipologie di contratto
6.3.1 Strumenti Market-Driven
6.3.2 Prestiti e obbligazioni
6.4 L`integrazione del rischio di credito e del rischio di mercato
6.5 La disponibilità dei dati e la valutazione del modello
7. I MODELLI CREDIT AT RISK E IL PRICING DELLA SECURITIZATION: L`ESPERIENZA DI BANCA DI ROMA
"7.1 Introduzione
7.2 1 modelli à la Merton: definizione di default ed efficienza valutativa dei mercati equity
7.3 Le quotazioni e i parametri di rischio basati sui prezzi di mercato riflettono i fondamentali delle aziende quotate?
7.4 Gli ""adattamenti"" per impiegare nei mercati continentali i modelli à la Merton: la proposta di Banca di Roma
7.4.1 II primo adattamento
7.4.2 II secondo adattamento
7.4.3 Il terzo adattamento
7.5 Esempi di stima di Credit at Risk
7.6 Dalla modellistica Credit at Risk al pricing della securitization: il caso di Banca di Roma
7.7 Conclusioni"
8. L`APPROCCIO DI BANCA INTESA AL CALCOLO DEL VAR PORTAFOGLIO COMMERCIALE
8.1 Introduzione
8.2 La stima dei tassi di default in pratica
8.2.1 Metodi di confronto tra differenti approcci
8.3 La distribuzione delle perdite
8.3.1 II modello di valutazione di Banca Intesa
8.3.2 L`effetto della concentrazione sul VaR
8.3.3 L`effetto della correlazione
8.4 Conclusioni
9. IL CREDIT RISK MANAGEMENT IN SAN PAOLO IMI. IL SUPPORTO ALL`ASSUNZIONE DEL RISCHIO E AL PRICING DEL CREDITO
Saggio di Renato Maino
"9.1 Introduzione
9.2 Le linee generali del progetto
9.3 I modelli di rating
9.3.1 La stima dei modelli di rating
9.4 Perdita potenziale e capitale a rischio
9.4.1 La perdita anticipata
9.4.2 Il capitale a rischio allocato sulla singola operazione/controparte
9.5 Il modello di portafoglio
9.5.1 Le caratteristiche del modello di portafoglio San Paolo IMI
9.6 La redditività corretta per il rischio
9.6.1 Le misure di redditività ""aggiustate"" per il rischio
9.6.2 Il calcolo del RAROC
9.7 La valutazione della redditività delle operazioni creditizie
9.7.1 L`impostazione del modello
9.7.2 L`applicazione del modello
9.7.3 A quali operazioni si applica il modello"
10. CREDIT RISK MANAGEMENT: IMPLICAZIONI OPERATIVE E ORGANIZZATIVE IN UNICREDITO ITALIANO
10.1 Introduzione
10.2 Il Credit Risk Management in Unicredito Italiano
10.3 Le criticità della gestione tradizionale del rischio di credito
10.4 Le componenti della gestione creditizia eccellente
10.4.1 Il controllo del rischio a livello di singola relazione affidata: la gestione andamentale
10.4.2 Il controllo del rischio di portafoglio: strategie e politiche creditizie
10.4.3 Il caso aziendale
10.5 Conclusioni
11. L`INTRODUZIONE DEI RATING INTERNI NELLE BANCHE ITALIANE
11.1 Introduzione
11.2 Problematiche preliminari nel disegno di un sistema di rating
11.2.1 Il grado di autonomia dei vantaggi gestionali e competitivi ottenibili con il rating
11.2.2 Rating per i modelli di portafoglio e rating per i processi operativi: il ruolo del doppio binario
11.2.3 L`interdipendenza tra i processi di rating e l`impostazione strategica dell`attività di prestito della banca
11.2.4 La complementarità o succedaneità dei rating interni e dei rating esterni
11.3 Vantaggi del rating
11.4 Prassi consolidate e condizionamenti ambientali
11.4.1 Le prassi di concessione, rinnovo e monitoraggio dei fidi
11.4.2 I principali condizionamenti ambientali
11.5 I sistemi di rating di cinque principali banche
11.5.1 La struttura dei sistemi di internal rating
11.5.2 La stima dei tassi di default per classi di rating, dei tassi di recupero e delle matrici di transizione
11.5.3 Le caratteristiche e le logiche di utilizzo dei sistemi di scoring
11.6 Conclusioni
11.7 Questionario - La valutazione del merito creditizio delle controparti (prima parte)
12. UN`ANALISI COMPARATA DEI MODELLI DI RISCHIO DI CREDITO DELLE PRINCIPALI BANCHE ITALIANE
Saggio di Ugo Pomante
12.1 Introduzione
12.2 Dalla fase progettuale alle caratteristiche generali dei modelli
12.3 Dagli input alle caratteristiche specifiche dei modelli
12.4 Gli output e le applicazioni dei modelli
12.5 Conclusioni
12.6 Questionario - I modelli per il rischio di credito (seconda parte)
13. UN APPROCCIO MARK-TO-MARKET SEMPLIFICATO PER LE BANCHE EUROPEE
Saggio di Andrea Resti
"13.1 Introduzione: il rischio di credito, il ""caro vecchio killer"" dei profitti bancari in Europa
13.2 Nuovi approcci: la metodologia mark-to-market e la sua ""avidità"" di dati
13.3 Il modello CreditMetrics può essere semplificato?
13.3.1 La riduzione del numero degli eventi creditizi
13.3.2 La derivazione di curve di rendimento rischiose dalla matrice di transizione
13.3.3 Il raggruppamento di numerosi piccoli crediti in uno di dimensioni maggiori
13.4 Conclusioni"
14. UN APPROCCIO MULTINOMIALE SEMPLIFICATO PER LE BANCHE ITALIANE
Saggio di Andrea Sironi
"14.1 Introduzione
14.2 La stima della perdita attesa
14.2.1 L`esposizione
14.2.2 La stima dei tassi di insolvenza
14.2.3 La stima dei tassi di perdita in caso di insolvenza
14.2.4 Perdita attesa annualizzata e cumulata
14.3 La stima della perdita inattesa
14.3.1 La perdita inattesa per le esposizioni con scadenza pari o inferiore all`anno
14.3.2 La perdita inattesa per le esposizioni con scadenza superiore all`anno
14.4 La stima del VaR di una singola esposizione creditizia
14.5 La stima del VaR ""marginale"" di un`esposizione creditizia
14.6 Conclusioni"
15. UN MODELLO DI STIMA DELLE CORRELAZIONI TRA LE PROBABILITÀ DI INSOLVENZA PER IL PORTAFOGLIO DI UNA BANCA COMMERCIALE
15.1 Introduzione
15.2 Un esempio sul ruolo delle correlazioni nel calcolo della distribuzione delle perdite del portafoglio
15.3 Le soluzioni utilizzate in letteratura per incorporare le correlazioni nel modello di portafoglio
15.4 Una proposta di calcolo delle correlazioni
15.4.1 Un modello delle correlazioni tra i tassi di insolvenza fattoriale a due stadi
15.4.2 Identificazione e calcolo delle correlazioni tra fattori sistematici
15.4.3 Identificazione dei cluster, stima dei factor loadings e calcolo delle correlazioni
15.4.4 Calibrazione del modello e calcolo della distribuzione delle perdite di portafoglio
15.5 Conclusioni
16. LE IMPLICAZIONI REGOLAMENTARI DELL`UTILIZZO DEI MODELLI PER IL RISCHIO DI CREDITO
Saggio di Cristiano Zazzara
"16.1 Introduzione
16.2 Perché i modelli per il rischio di credito sono così importanti?
16.3 Le debolezze e i problemi dell`attuale generazione dei modelli per il rischio di credito
16.3.1 La soggettività nella scelta dei parametri
16.3.2 L`omissione di alcuni fattori di rischio e la mancanza di dati necessari per l`alimentazione del modello
16.3.3 1 risultati dei modelli
16.4 Il sistema di incentivi relativo ai modelli
16.4.1 I modelli interni per il rischio di mercato
16.4.2 Il testing dei modelli per il rischio di credito
16.4.3 L`accettazione dei modelli da parte delle autorità di vigilanza e la conseguente procedura di back-testing
16.4.4 Il confronto incrociato fra le banche
16.4.5 Il problema del ""benchmarK""
16.4.6 Come strutturare il sistema delle penalità?
16.5 Conclusioni: come far coincidere gli interessi delle banche e quelli dei supervisori?"