Il perché di un brand, le banche cognitive e la bancassicurazione vita e danni


05-10-2017

Il punto di vista di Saatchi, IBM ed Helvetia nel numero 4 di MK

Nel numero 4 di MK tre interessanti articoli illustrano come un brand, per esistere, deve diventare espressione della cultura contemporanea, la banca cognitiva sarà una chiave di successo per l’industria bancaria, la bancassicurazione vita e danni sta crescendo in maniera significativa.

Carlo Noseda di M&C Saatchi Milano - IAB Italia, nell’articolo “Inizia a chiederti perché?”, racconta come le persone, oggi, non comprano da un’azienda solo un prodotto ma anche il perché di quel prodotto. Un brand per esistere deve quindi definire il proprio ruolo, diventando portatore di valori capaci di ispirare, sincronizzandosi con la vita delle persone ed evolvendo il proprio linguaggio con quello del pubblico a cui si rivolge. In altre parole, deve diventare espressione della cultura contemporanea.

Michele Destino di IBM, nell’articolo “La banca cognitiva”, illustra l’evoluzione dalla Digital age alla Cognitive, un cambiamento epocale che l’industria bancaria, e non solo, dovrà affrontare. Per essere vincenti in questo nuovo scenario competitivo è necessaria una trasformazione radicale che consenta l’integrazione di analisi avanzate, intelligenza artificiale, machine learning, robotics, blockchain e molto altro.

Fabio Carniol di Helvetia Italia, nell’articolo “Bancassicurazione: tendenze e prospettive per le banche medie”, fa il punto sulla bancassicurazione vita e danni, spiegando come entrambe, in maniera differente, stiano acquisendo un peso crescente. In ambito vita, il passaggio a prodotti multiramo consente una maggiore diversificazione degli investimenti per i clienti e un minore assorbimento di capitale per la compagnia. Nei danni, invece, la quota degli sportelli bancari sta crescendo velocemente anche grazie alla forte domanda potenziale sia nel segmento retail che in quello delle Pmi.

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