Bancaria n. 9/2004


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2004
Pagine
120
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

La vigilanza sul sistema finanziario: una, nessuna o centomila?
Negli ultimi trent'anni, la regulation bancaria a livello internazionale ha subito profondi mutamenti, fino al nuovo accordo di Basilea 2, che cerca di affinare, fra molte difficoltà, la disciplina precedente. Tra i problemi attuali più rilevanti vi è quello di dare alla vigilanza anche una dimensione macroprudenziale, mirata alla riduzione dei costi per l'economia e al controllo dei rischi sistemici, che si aggiunga all'approccio microprudenziale centrato sulla stabilità di un singolo intermediario.
Tendenze internazionali nella tassazione del risparmio
L'applicazione del principio sancito ad Helsinki, che tutti i cittadini residenti in uno Stato dell'Ue dovrebbero pagare le imposte su tutti i loro redditi da risparmio, impone di andare oltre i confini della direttiva sugli interessi, che dovrebbe essere considerata come la rinuncia, da parte degli Stati, ad attuare forme di competizione fiscale volte ad attrarre risparmio dall'estero. Sul piano dei principi è auspicabile che non venga meno la preoccupazione di migliorare la neutralità del fisco: un fisco non neutrale segmenta i mercati, favorisce o scoraggia innovazione e intermediari con perdite di efficienza, autodan neggian dosi nella misura in cui si espone a perdite di gettito.
Economia e finanza delle imprese industriali nel 2002: redditività in calo, rischiosità crescente
L'Italia, insieme alla Germania, contribuisce negativamente negli ultimi anni alla crescente divergenza tra lo sviluppo Usa e quello dell'Ue: la crescita media del nostro Paese è pari alla metà di quanto osservato nel resto dei paesi dell'area. Tra le cause: la perdita di competitività; il rapido invecchiamento della popolazione; la specializzazione produttiva in comparti tradizionali che risentono della concorrenza dei paesi emergenti come la Cina; la scarsa capacità di innovare. Le conseguenze sono evidenti nei risultati delle 15.600 imprese analizzate dalla Centrale dei Bilanci, che mostrano nel 2002 un ulteriore calo del valore aggiunto e trend negativi della redditività. Gli effetti sulla rischiosità si avvertono soprattutto sulle imprese minori, che mostrano un netto peggioramento.
Realtà e prospettive del diritto concorsuale europeo
In Europa, molti paesi, tra i quali l'Italia, hanno intrapreso iniziative di riforma dei sistemi concorsuali nazionali, ma le soluzioni adottate continuano a prospettare situazioni differenti. La rilevanza e il ruolo che le procedure concorsuali rivestono per la crescita e la competitività delle imprese hanno indotto il legislatore comunitario a emanare alcuni provvedimenti mirati, per il momento, a promuovere il coordinamento e l'armonizzazione tra gli ordinamenti nazionali. Ciò comunque non esclude che la Comunità europea potrà in futuro procedere alla formulazione di principi generali comuni di natura sostanziale in materia di insolvenza.
Sistema dei controlli interni: principi base e aspetti evolutivi
Nelle organizzazioni aziendali strutturate, il sistema dei controlli interni è un efficace strumento a disposizione dell'alta direzione per avere informazioni e valutazioni sui risultati della gestione, sul confronto con le imprese concorrenti e, più in generale, sul funzionamento dell'organizzazione. La funzionalità del sistema deve essere, tuttavia, assicurata da una adeguata azione di monitoraggio - che viene efficacemente svolta dall'internal audit - per garantire il necessario coordinamento tra i diversi centri di responsabilità del controllo.
Le strategie di cost management nelle banche italiane
Negli ultimi tre anni le banche italiane - data la volatilità dei mercati, la riduzione degli spread e le bolle speculative - hanno collegato la redditività attesa a un reale controllo del livello dei costi operativi. Peraltro, i programmi di cost recluction finora avviati non hanno inciso in modo significativo e non sono sempre considerati pienamente realizzabili dagli analisti e dalla comunità finanziaria. La posta in gioco può arrivare a un contenimento del 20-25% nell'arco di 2-3 esercizi.
Il mercato e gli strumenti per il trasferimento del rischio di credito negli stati Uniti
Il trasferimento del rischio dalle banche ad altri intermediari e investitori istituzionali si attua negli Stati Uniti principalmente attraverso il processo di cartolarizzazione dei crediti originati dal sistema bancario. I conglomerati bancari-assicurativi, così come l'utilizzo di derivati di credito, rimangono, al momento, due fenomeni di dimensioni contenute. Secondo le autorità di vigilanza e la maggioranza degli operatori, lo sviluppo dei processo di cartolarizzazione e del mercato dei credit derivatives ha contribuito a migliorare il profilo di rischio dei bilanci bancari, permettendo di distribuire il rischio su una pluralità di soggetti. Per quel che concerne gli altri soggetti operanti nel sistema finanziario, compagnie di assicurazione e fondi comuni sono i principali prenditori dei rischio di credito ceduto dagli operatori bancari.
Dall'Osservatorio permanente sui rapporto banche-imprese il quadro sul credito in Italia
Dal primo Rapporto dell'Osservatorio sui rapporti banche e imprese emerge che in Italia la quota maggiore dei finanziamenti è per industria e servizi industriali (44,6%) a cui fanno seguito commercio e alberghiero (19,7%) ed edilizia (11,6%). Sotto il profilo della dimensione dei finanziamenti, il 46% è costituito da micro, piccoli e medi finanziamenti, mentre il restante 54% è rivolto alle grandi imprese. L'Osservatorio, promosso dall'ABI e da sette associazioni imprenditoriali, sarà pubblicato con cadenza trimestrale.
Environmental credit risk: scelta o necessità?
L'ambiente è e sarà sempre più una variabile di rilievo nella definizione del contesto competitivo delle aziende di qualsiasi settore. E' quindi verosimile che il rischio ambientale delle imprese diventi un aspetto chiave nella valutazione del merito di credito? Basilea 2 non cita espressamente l'ambiente tra gli elementi del profilo di rischiosità di un prenditore o quale fattore di valutazione di un bene ricevuto in garanzia: l'iniziativa sembrerebbe lasciata alla sensibilità delle banche. Le esperienze di integrazione tra valutazione tradizionale del merito di credito e assessment del rischio ambientale si stanno moltiplicando. Alcune banche affrontano l'argomento in ottica di mitigazione dei rischi; qualcuno inizia a individuare anche opportunità di business. Ecco come partire, come convincere, come impostare concretamente i primi passi dell'Environmental credit risk.
Il Rischio di tasso e il gap commerciale e finanziario: una verifica empirica per le banche italiane
Per tutte le banche, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, la presenza di strumenti finanziari di tipo personalizzato, dipendenti cioè dalla relazione con la clientela, consente di gestire in casa il rischio di tasso sfruttando i tempi di ritardo e la vischiosità dei tassi bancari. Grazie a questo meccanismo negoziale si realizza una notevole riduzione del rischio e il gap, quale indicatore del grado di esposizione, perde importanza almeno fino a quando il mercato presenterà imperfezioni.
Migrant banking e rimesse degli immigrati: le proposte dell'Iatlia
Le iniziative per facilitare le rimesse degli immigrati, presentate anche nel corso dell'ultimo G8 di Sea Island, rappresentano un tema di estrema rilevanza sia dal punto di vista politico, in un'ottica di sviluppo umano integrale, sia dal punto di vista economico. La nuova strategia sulle rimesse è, infatti, orientata a rafforzare i diritti della cosiddetta cittadinanza economica, affermando il ruolo dell'immigrato sia come micro e piccolo imprenditore, sia come soggetto che contribuisce a misure nel campo sociale, assistenziale e imprenditoriale in Italia come nei paesi di origine.
L'impatto delle rimesse sulla crescita dei paesi in via di sviluppo le recenti iniziative internazionali
La crescente rilevanza assunta dai flussi di rimesse e i benefici effetti che essi producono sullo sviluppo economico ha recentemente indotto i paesi dei G7 ad approfondire la conoscenza dei fenomeno all'interno delle rispettive economie. Sono state, pertanto, avviate diverse iniziative orientate a facilitare il trasferimento cross-border dei fondi e favorire il loro utilizzo a fini di investimento nei paesi di destinazione.
Etica e finanza. Speculazione, rischio e razionalità nell'innovazione finanziaria
La rivoluzione che ha interessato la finanza negli ultimi 20 anni ha favorito la nascita di strumenti e prodotti dal contenuto innovativo, ma dal rischio estremamente elevato, come è il caso dei prodotti strutturati, asset complessi che spesso promettono cedole elevate ma che nascondono gravi pericoli. La complessità e la rischiosità non possono essere contenute solo da norme di tutela del risparmiatore. E' necessario che quest'ultimo sviluppi un comportamento razionale guidato da motivazioni semplici: massimizzare il rendimento con il vincolo dell'avversione al rischio.
In Allegato
Rapporto ABI sui mercati finanziari e creditizi (luglio 2004).