Bancaria n. 1/2002


Editore
Bancaria Editrice
Anno
2002
Pagine
96
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

Presentazione

A proposito di due mancate aggregazioni bancarie
Secondo gli auspici dei Governatore Fazio, è necessario completare la ristrutturazione dei segmento dimensionale alto dei sistema creditizio italiano e coinvolgere pienamente anche le banche di medie dimensioni. Se non vi è dubbio sulla necessità di proseguire sulla strada delle concentrazioni, possono emergere perplessità sulle scelte operate dalle autorità preposte alla tutela della concorrenza. Come dimostrato dal caso svedese e da quello britannico, esse a volte bocciano proposte di aggregazioni basandosi su dimensioni aziendali, sul grado di concentrazione dei rnercati e sul livello di concorrenza, con argomentazioni non sempre condivisibili.
Etica e finanza. Speculazione, rischio e razionalità nell'innovazione finanziaria
La rivoluzione che ha interessato la finanza negli ultimi 20 anni ha favorito la nascita di strumenti e prodotti dal contenuto innovativo, ma dal rischio estremamente elevato, come è il caso dei prodotti strutturati, asset complessi che spesso promettono cedole elevate ma che nascondono gravi pericoli. La complessità e la rischiosità non possono essere contenute solo da norme di tutela del risparmiatore. E' necessario che quest`ultimo sviluppi un comportamento razionale guidato da motivazioni semplici: massimizzare il rendimento con il vincolo dell`avversione al rischio.
Le banche italiane nel 2001: risultati congiunturali e tendenze alla specializzazione
Negli ultimi anni le banche italiane sono diventate più europee in termini gestionali e di performance, hanno una qualità degli attivi decisamente migliorata, sono più influenzate dalle oscillazioni dei mercati finanziari. Le analisi sulla specializzazione produttiva e sulla frontiera di efficienza evidenziano criticità dal lato dei costi, dovute agli investimenti che sono stati necessari per raggiungere una maggiore presenza in mercati nuovi e molto competitivi, nonché al dover adattare velocemente le principali componenti dei costo a un contesto economico estremamente variabile.
Fusioni e acquisizioni bancarie in Italia, 1989-1997: un'analisi empirica sulla reattività dei prezzi azionari
Dalle analisi effettuate, utilizzando due diversi modelli, si rileva che alle operazioni di M&A sono associati movimenti speculativi e che le fusioni e acquisizioni bancarie avvenute nel periodo preso in esame mediamente non hanno creato valore, per cui la decisione di intraprendere un`operazione di concentrazione è fortemente condizionata dalla tendenza dei prezzi azionari. La capacità di contenere i costi operativi, la dimensione dei ricavi di gestione, il grado di solidità patrimoniale e la massa della raccolta sono gli elementi determinanti nel successo delle operazioni di concentrazione e nella formazione dei giudizio espresso dal mercato.
Profili comunitari dell'anatocismo nelle operazioni bancarie
Il terzo comma dell' art. 25 del d.lgs. 342 del 1999, dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale perché di sanatoria rispetto a situazioni pregresse, altro non è che norma ricognitiva del principio dell`affidamento legittimo, presente nell`ordinamento comunitario, perchè volto a salvaguardare gli interessi degli operatori bancari che si erano basati su una consuetudine durata circa vent' anni.
Credit and Operational Risks 2001. Il Convegno dell'ABI fa il punto sui temi più attuali del Risk mangement
Basilea 2001 e la gestione dei rischi di credito: l'impatto sulle banche medio-piccole
La gestione dei rischi si prospetta come il principale punto di criticità della banca del futuro e sbagliare in questo ambito non sarà più tollerato, pena l`emarginazione dal mercato. Occorre, dunque, che la direzione di ogni singola banca decida il livello di rischio che intende sopportare in relazione al rendimento atteso sul capitale impiegato, monitorando tempo per tempo la rischiosità sopportata per ottenere la migliore combinazione rischio-rendimento.
Dal cliente all'azionista: la lunga strada per la creazione del valore
Viene individuato un quadro di riferimento che, tramite chiare relazioni causali, costituisca un «bridge» logico tra le tematiche di strategia commerciale e relationship management (tese a presidiare il valore percepito dal cliente) e le tematiche di Value based management, solitamente utilizzate nei processi di governance (tese a massimizzare il valore creato per gli shareholder). Tale quadro si propone di fornire al management il necessario supporto teoretico e la relativa strumentazione per assicurare il continuo allineamento tra strategie di marketing e obiettivi di lungo periodo degli azionisti.
Intermediari e mercati finanziari: dalla teoria alla pratica
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