I beni immateriali, la valutazione e il merito creditizio: un nuovo volume di R. Moro Visconti getta luce sul software e il digitale


05-11-2018

I beni immateriali costituiscono un elemento sempre più imprescindibile nella stima del valore aziendale, ma non sono facili da rappresentare contabilmente e da misurare con approcci standard. Un punto centrale per le banche impegnate nel valutare le prospettive delle aziende e la loro bancabilità.

Con l’irrompere delle nuove tecnologie nei modelli di business e nei processi operativi delle aziende, la stima del valore aziendale impone ai valutatori la necessità di allargare il campo di analisi ai nuovi intangibili.

Con il nuovo volume, edito da Bancaria Editrice, dal titolo I beni immateriali: valutazione e merito creditizio, Roberto Moro Visconti, professore di Finanza Aziendale all’Università Cattolica di Milano, offre un’analisi dettagliata sulle nuove metodologie di valutazione dei singoli beni immateriali, vecchi e nuovi, cercando di adattare, caso per caso, i paradigmi valutativi tradizionali alle caratteristiche dei nuovi asset e alle nuove leve di business e di creazione di valore.

Oggi infatti, intelligenza artificiale, social network, big data, start up, digital branding, siti web e mobile app si aggiungono, nell’attività di valutazione aziendale, agli asset immateriali tradizionali, come marchi e brevetti.

Altro tema centrale affrontato nel libro riguarda gli aspetti di bancabilità e di merito creditizio dei beni immateriali. Ogni capitolo è dedicato infatti alla valutazione del singolo intangibile e alla sua capacità di servire correttamente il debito. E se da una parte, come sottolinea l’autore, i beni immateriali sono caratterizzati da un limitato valore collaterale per le banche finanziatrici, dall’altro hanno un’alta capacità di produrre flussi di cassa incrementali destinati prioritariamente al rimborso del debito.

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