Alla ricerca della ricerca perduta: viaggio dallo stile ai contenuti


23-10-2018

Dopo le riflessioni dell’Adeimf, di Elena Beccalli e Alessandro Carretta, nell’ultimo numero di Bancaria è la volta di Mario La Torre, ordinario alla Sapienza di Roma, ad intervenire su un tema chiave: la rilevanza e l’utilità sociale della ricerca economica e finanziaria e più in generale il senso delle attività di ricerca, di insegnamento e di contributo alla diffusione di conoscenze e valori all’interno della società.

Continua quindi la discussione nella comunità scientifica sui metodi della ricerca e sulla capacità degli studi economico-finanziari di fornire strumenti interpretativi della realtà di riferimento. Interrogandosi sul senso, l’originalità, la significatività dei risultati e sull’adeguatezza del metodo, Mario La Torre intraprende un affascinante viaggio alla «ricerca» di una nuova stagione della ricerca, con l’obiettivo di individuare una bussola di riferimento. Lo smarrimento dell’identità autoriale, l’omologazione delle prospettive di ricerca e delle pratiche investigative, l’impoverimento delle conclusioni raggiunte, la perdita di identità della stessa comunità scientifica rischiano, secondo l’autore, di condurre a una sorta di spettacolarizzazione della cultura. Alla quale occorre reagire per riconquistare l’identità autoriale, una ricerca di valore e anche per liberare i giovani ricercatori dai tristi confini di un’allucinazione scientifica di massa. Per ravvivare l’ambizione che ogni lavoro possa essere letteratura. 



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